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Luglio 15, 2020

Francesco Da Vinci, da attore di Gomorra a cantante di The Voice: “Essere figlio d’arte? Non è facile come molti pensano”

Figlio del cantante Sal Da Vinci, Francesco nasce a Napoli 25 anni fa. Partecipa come attore nella serie Gomorra 4 interpretando il ruolo di Mma, camorrista della “Banda dei talebani”, firma inoltre due brani per la colonna sonora della serie.
Nel 2019 partecipa al programma The Voice of Italy su Rai 2, dove dopo un’esibizione del suo brano “L’ammore fa paura” entra nella squadra di Guè Pequeno. Oggi prosegue la carriera da solista.

Guarda la video intervista

 

Per la prima volta a “Made in Sud”, programma di Rai 2, ti abbiamo visto duettare con tuo padre nel brano inedito “Luntan a me”. Com’è stato coinvolgere tuo padre in un tuo pezzo?

«Ho coinvolto per la prima volta mio padre in delle sonorità differenti dalle sue, è stata per me una grande soddisfazione. “Luntan a me” nasce apposta per l’esibizione del programma Made in Sud. Ho scritto questo brano inedito prendendo il ritornello di un suo pezzo di 13 anni fa, stravolgendolo in chiave più attuale. Da autore è soddisfacente che lui, mio padre, artista da tanti anni, canti in un pezzo scritto da te su Rai 2.
Il pezzo è già stato pubblicato trovando un’ottima accoglienza sia da parte del mio pubblico che del suo».

Nella serie Gomorra 4 hai partecipato sia come attore che come cantante. Cosa ti ha lasciato quest’esperienza?

«Quello di Gomorra è un set internazionale, mi ha dato modo di imparare a stare su un set cinematografico oltre che di stare a contatto con attori e artisti di grande livello, è stata la mia “gavetta”.
Ho avuto l’opportunità di scriverne due brani per la colonna sonora della serie, Sul io e Nun passa maje, questo lo considero il mio vero lancio musicale.
Quando una serie come Gomorra, vista in tutto il mondo porta due dei tuoi pezzi, sei consapevole che le tue canzoni sono ascoltate in molti paesi, è stata una grande opportunità e soddisfazione».

Vorresti proseguire la carriera da attore?

«In questo momento preferisco concentrarmi sulla musica, vero pane per i miei denti. Non nascondo però che vorrei continuare nell’ambito cinematografico.
Artisticamente nasco facendo teatro e musical e l’anno prossimo prenderò parte ad altre esibizioni di questo tipo.
Mi piace lavorare nel mondo dell’arte a 360 gradi ma in questo momento mi sto concentrando sul mio progetto musicale.
Ho appena avuto la notizia che il 16 agosto sarò in concerto in piazza del Plebiscito a Napoli, per l’occasione lancerò un’anteprima di un feat che uscirà a settembre».

Com’è stato partecipare al programma The Voice of Italy, in onda su Rai 2, con un brano scritto e interpretato da te?

«Una grande soddisfazione, essere figli di un’artista non è facile come alla gente può sembrare, è doppiamente più difficile emergere e farsi valere. The Voice è stato un modo per poter dimostrare chi sono e mettere dei “puntini sulle i”.
Il mio singolo d’esordio era L’ ammore fa paura ma ho continuato, sperimentando, a riscrivere le strofe di ogni brano che mi veniva assegnato, riuscendo a interpretare e a cantare quello che era il vero Francesco.
Per la prima volta in un Talent è stato portato un singolo in dialetto, brano che ha totalizzato più stream della storia del programma. So che il mio contributo a The Voice è stato particolare.

Hai anche un rapporto stretto con Gigi D’Alessio, che hai rivisto a The Voice

«Ho conosciuto Gigi anni fa perchè lui e mio padre collaborano insieme ma non si aspettava che partecipassi a The Voice, rimase stupito e salì sul palco per chiarire la situazione.
Fortuna ha voluto che la sua squadra fosse già al completo, altrimenti si sarebbe alzato un polverone in quanto poteva sembrare che tutto fosse già programmato.
Ho chiesto dopo la registrazione del programma di poterlo salutare ma non ne me hanno dato modo e in tutto il percorso di The voice non ho avuto la possibilità di lavorare con lui».

Un artista con cui vorresti collaborare in futuro?

«Il feat che vorrei portare a termine e che la gente si aspetta è quello con Guè Pequeno. Durante il programma The Voice, Guè si espresse in diretta dicendo di voler fare un feat con me, anche se ad oggi non si è ancora realizzato.
Considero Guè il mio padrino, è stato lui a credere in me, lo ringrazio per la stima che mi ha dimostrato sia durante il programma che dopo. Ogni tanto ci sentiamo, la cosa più curiosa è che quando scrivo un commento sotto un suo post la gente si scatena in quanto non ha dimenticato la promessa fatta in tv.
Credo che un feat con lui esca una bomba quindi aspetto che “lo zio Cosimo” (Guè Pequeno) mi faccia questo regalo».

Parlando del tuo Featuring assieme a Livio Cori, come nasce Nu vase tuoje?

«Quella con Livio è un’amicizia che ci lega da tanti anni, c’è con lui una stima reciproca anche a livello artistico. Questo feat non è stato “costruito” a tavolino per fare marketing, si tratta di vera fratellanza, siamo legati anche dall’aver condiviso due stagioni di Gomorra.
Abbiamo deciso dopo anni di collaborare in un brano che ho scritto, Vase tuje, dalle sonorità molto RnB».

Guarda la Video intervista:

Francesco Da Vinci

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Info/contatti: riccardoberetta@hiphopitaly.com

di: Riccardo Beretta

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