LOADING...

Torna Su

Giugno 28, 2022

Kabo ci racconta il suo nuovo EP “Luciano” || INTERVISTA

By
  • 0

LUCIANO è il nuovo EP di KABO, rapper e cantautore della provincia milanese, in passato già al lavoro con Dj Myke, Big Fish e Marco Zangirolami, e prodotto interamente da alone.nowhere, in uscita il 24 giugno 2022 e distribuito da Stage One Music. Questo nuovo lavoro è composto da cinque brani, due dei quali, Spettri e Modì, usciti nei mesi precedenti ad anticipare quello che è il fil rouge di tutto l’EP: l’inadeguatezza, il sentirsi fuori posto. In ogni canzone lo sguardo di KABO si sofferma su qualcosa: dal capitalismo alla spiritualità, dagli spettri personali all’amore, dove al centro del racconto c’è l’uomo, con il suo ostinato tentativo di non farsi divorare da uno mondo sempre più cannibale. 

Lo abbiamo incontrato.

Quanto c’è di autobiografico nella tua musica?

Ciao a tutti e grazie dello spazio concesso, è un piacere. La mia musica è in minima parte autobiografica nel senso stretto del termine, ma è totalmente riferita alla percezione della realtà che io stesso possiedo. Naturalmente mi ritrovo in tutti i brani. Da quelli che raccontano di me direttamente (molto pochi in realtà), a quelli che raccontano storie altrui o altri mondi, filtrati dal mio personale punto di vista.

Si può parlare anche di qualcosa che non si conosce nei propri brani, a tuo parere?

Assolutamente sì, anzi è uno stimolo per approfondire tematiche sconosciute prima di scriverci. Sono del parere che chiunque possa scrivere di qualsiasi cosa, l’importante è non fingere di stare in una posizione che non ti appartiene. Se decidessi di scrivere un pezzo sui quartieri popolari di Milano sud, ad esempio, potrei farlo ma non direi mai di averci vissuto o di aver visto direttamente determinate cose. Potrei invece raccontare la storia di una persona che conosco e che ha vissuto da vicino quella realtà. La fantasia ci salva e non ha limiti. E’ bene che non ci si chiuda solamente nell’ “autobiografico”, altrimenti rinunceremmo a tutta quella dimensione di esplorazione e di conoscenza che caratterizza la creatività.

Quali sono le tue influenze musicali nell’ ambito della scena urban?

Le mie influenze dirette arrivano da artisti che sono un po’ ai margini della scena urban attuale. Forse è più giusto parlare semplicemente di gusti musicali. Cito due nomi. Ultimamente sono sotto con Woodkid, mi piace un sacco. In Italia invece apprezzo molto Mace, un produttore davvero visionario ed eclettico.

E fuori da questa cerchia, invece?

Fuori da questa cerchia ho le mie influenze reali, quelle che mi condizionano da sempre. Mi riferisco a buona parte del panorama rap italiano e statunitense dei ’90/’00, ed alla musica d’autore italiana e straniera. Se dovessi citare qualche nome potrei dire Kaos, Colle der Fomento, Eminem, Big Pun, Cypress Hill, De Andrè, Guccini, Piero Ciampi, Baustelle, Cohen, Dylan e molti altri ancora.

Esiste una scena lombarda? Senti di farne parte?

Una scena lombarda esiste ma a parere mio è un po’ disgregata. Ricordo che anni fa, quando il rap aveva ancora una fortissima connotazione competitiva al suo interno, sia era nonostante ciò più legati di adesso. Ora ognuno lavora per sè, esiste meno la dimensione della jam o della crew (salvo eccezioni si intende). Io attualmente non sento di appartenere ad una scena o ad un movimento specifici, però ricerco sempre la condivisione e lo scambio. Sono valori fondanti ed essenziali. La musica è scambio continuo, non puoi farla da solo ed avere l’obiettivo di crescere.

Qual è il ruolo di Studio Cemento nel tuo progetto?

Studio Cemento è il templio dell’identità artistica e digitale. Sono fantastici ed il loro aiuto è molto prezioso, soprattutto per una persona come me che pensa tanto ai contenuti e pochissimo all’immagine. Stanno riuscendo, molto bene direi, a donare un abito visivo al mio progetto, cogliendone gli aspetti essenziali e valorizzandoli nel modo giusto.

Come stai in questo momento di nuovi inizi?

Pensando all’aspetto artistico sto molto bene, ho l’energia giusta per tuffarmi in questo nuovo viaggio pazzesco. Ho obiettivi chiari e pensieri rivolti a costruire qualcosa di significativo e utile non solo per me, ma anche per chi avrà la forza e la pazienza di ascoltare e di seguire questo progetto. Parlando di me in generale, sto affrontando un periodo piuttosto difficile e faticoso. Ho necessità di riprendere contatto con la parte più sacra e spirituale del circostante.
Vi ringrazio ancora per questa chiacchierata. A presto!

Prev Post

“Circostanza” è il nuovo singolo della promessa abruzzese Vray

Next Post

“Sul Radar”: fuori oggi per Thaurus Music il terzo progetto…

post-bars
Mail Icon

Newsletter

Ottieni ogni aggiornamento settimanale e approfondimenti