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Ottobre 16, 2020

“Milky Way”: il nuovo album degli XVI Religion è parte di un progetto artistico a 360 gradi!

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Milky Way” è il nuovo album degli XVI Religion, disponibile in streaming su Spotify, su tutti i digital store e in copia fisica.

Anticipato dai singoli “Deep Space” e “The Lost Boys 3”, il nuovo progetto degli XVI Religion (precedentemente conosciuti come 16 Barre) è in realtà un lavoro artistico che coinvolge più discipline. L’album è infatti accompagnato da una speciale fanzine legata all’immaginario di riferimento del disco, che è uno storytelling incastrato in una cornice galattica dalle diverse sfumature.

“Milky Way” è infatti ambientato in quello che è a tutti gli effetti un universo abitato dalle forme di vita più disparate, rimuovendo quindi la centralità della vita umana dalla narrazione. Come nelle migliori serie sci-fi, gli XVI Religion raccontano questo mondo con il loro stile peculiare: oscurità, esoterismo, momenti più hardcore e altri in cui riflettono sull’immensità dell’universo, episodi al limite del surreale e altri incredibilmente realistici. Tutto ciò si alterna in un mondo in cui “Milky Way” è in realtà l’inserto musicale di una rivista, “Cradle”, che è l’equivalente intergalattico di una rivista sulla cultura pop mainstream. Il disco vede la figura di Bob Hillverm, speaker radiofonico intergalattico, come host e narratore che fa capolino lungo tutta la tracklist, amplificando il potere evocativo delle tracce del gruppo. Le produzioni di Jack Burton – in alcuni casi affiancato da Boulevard Pasteur – si rivelano il tappeto sonoro ideale per un viaggio nello spazio più profondo, mentre le collaborazioni di Krin 183Mac MycKappa-OZeboh e Dj Tech si adattano alla perfezione al mondo ideato dagli XVI Religion.

Il disco, scritto interamente da JPK (John Princekin) e Benni, è disponibile una speciale edizione in cui al CD si affianca proprio una copia di “Cradle”, la rivista intergalattica, dando vita a tutti gli effetti all’immaginario sul quale si basa “Milky Way”.

“Milky Way” è stato masterizzato al White Sound Mastering Studio di Tommy Bianchi. L’artwork del disco è a cura di Studio Artax. Le grafiche della rivista “Cradle” sono a cura di Matteo Firpo.

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