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Novembre 23, 2020

“Radio Modem: un mixtape di Blue Virus”, intervista al rapper torinese

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“Ciao Blue Virus, piacere di conoscerti. “Radio Modem: Un Mixtape Di Blue Virus” è il tuo nuovo album, puoi dirci perchè hai scelto questo titolo?
Volevo far capire da subito dove si andasse a parare: c’è il concept della radio, messo in piedi per collegare tutti i brani, come se la mia Stazione FM trasmettesse tutte le varie sfaccettature della mia musica; c’è la parola Modem, scelta come a voler far significare che tutto ormai lo si trova su Internet, specie la musica; c’è il termine Mixtape, che fa capire che questo è il terzo progetto (dopo i mixtape del 2016 e del 2017) dove sono un po’ più un cane sciolto su temi e sonorità e c’è il mio nome, per sottolineare maggiormente chi ha fatto cosa.

In che cosa è diverso dai tuoi precedenti lavori?
Credo sia la giusta evoluzione di ciò che è avvenuto in passato, nulla di così diverso o rivoluzionario. Sono sempre io che faccio quei determinati tipi di brani e non mi snaturo, casomai calco la mano su qualcosa di già raccontato.

Qual è il messaggio principale che vuoi trasmettere tramite questo progetto artistico?
Nello specifico non ho realizzato un mixtape motivazionale, ho soltanto buttato fuori nuova musica per ricordare a chi già mi segue che amo farlo e per “farmi notare” da una cerchia di pubblico che magari fino a quel momento non mi aveva mai sentito nominare o non aveva approfondito i lavori precedenti.

C’è un brano a cui sei maggiormente legato e, se sì, perché?
“CLD” è il mio brano preferito del mixtape. Sta per “Come Loro Due” e non è altro che la seconda parte di un brano presente nel mixtape precedente (Hiatus Mixtape, 2017). In quel caso il pezzo era in mezzo al progetto, durava poco ed era quasi più una sorta di interludio, tutti elementi che l’hanno fatto passare in sordina; così per rendergli maggiormente giustizia ho ripreso in mano il pezzo, l’ho aggiornato, allungato e messo in cima alla tracklist per non lasciare spazio a nessuno. Premi Play e sei costretto a sentirlo.

Quando ti sei avvicinato alla cultura hip hop e al rap? Come nasce questa passione?
Ascolto musica da quando avevo 3-4 anni grazie ai miei, ma mi sono avvicinato al rap alla fine delle scuole medie, grazie ad un mio compagno di classe che portò a scuola “The Marshall Mathers Lp” di Eminem, rovinandomi completamente la vita.

Nel tuo percorso artistico hai fatto vari feat, c’è qualche altro artista con cui vorresti collaborare?
Fabri Fibra è uno dei miei idoli da sempre, quindi dopo le 4.865 domande che vorrei fargli, mi piacerebbe tanto chiudermi in studio con lui e vedere cosa succede.

Da dove trai le tue ispirazioni per un pezzo?
In realtà io non conosco tanto il classico blocco dello scrittore, nel senso che sono una spugna e ho sempre bisogno di appuntare o scrivere cose che spesso nemmeno pubblico, quindi ti direi che traggo ispirazione davvero da tutto, anche perchè capita che l’input del pezzo scatti da un elemento del tutto casuale.

Puoi darci qualche anticipazione sui tuoi prossimi progetti?
L’anticipazione è presente nel brano “Colpa mia” ovvero la traccia 8 del mio nuovo mixtape. Come dico nello skit finale, da molti interpretato come battuta, WISH YOU WERE DEAD è il nome del mio nuovo gruppo: siamo io, Yota Damore e Nick Sick. Stiamo lavorando al nostro disco d’esordio come collettivo e siamo molto contenti, abbiamo già diverso materiale pronto. Sognavo da sempre di avere un gruppo musicale tutto mio e fondarlo, coinvolgendo due fratelli come loro, per me è motivo d’orgoglio.

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