Con “Wall Maria” Sakküra continua il filone dell’antitrap, come da lui definito, prendendo spunto per il brano dalla serie anime “Attack on Titan”. L’artista racconta la storia d’amore di due persone che da piccole hanno affrontato singolarmente situazioni molto complicate. Quando si incontrano diventano l’una la spalla dell’altra, affrontando insieme le difficoltà che la vita gli presenta davanti, metaforicamente rappresentate dai “giganti” e dai “muri”.

Come nasce il tuo nome d’arte?

Sakküra nasce dalla fusione tra: Sakkøz, il soprannome che usavano i miei amici dato che il mio cognome è Sacchetti, e Sakura, il personaggio femminile dell’anime Naruto che è stato uno dei pilastri della mia infanzia.

“Wall Maria” è il preludio di un progetto più ampio? Puoi darci qualche anticipazione?

Si, Wall Maria è l’inizio di un cambiamento a livello musicale che spero mi porterà a sperimentare generi differenti. Non posso dire altro.

Ti ricordi dove ti trovavi quando hai scritto il testo di “Wall Maria”?

Ero ad una festa tra amici, ma mi stavo annoiando ed ho iniziato a scrivere di getto, poi il giorno dopo, a casa ho concluso il pezzo.

Quali sono i tuoi tre album preferiti del 2021?

Paradossalmente non ascolto musica di questi anni, principalmente ascolto musica degli anni ’70, ’80 e ’90, che mi accompagna da quando sono bambino. Non ho ascoltato album di quest’anno.

Cosa ne pensi dei talent show? Possono essere un buon modo per emergere?

Credo siano un buon modo per emergere, ma nell’era dei social non credo siano fondamentali, come ha dimostrato la Dark Polo Gang e molti altri artisti.